Lo scorso 24 giugno Andrea Bianchi – fondatore del Movimento della Bellezza insieme ad Alessandro Gruzza – è stato inviato ad intervenire come relatore al convegno online dal titolo “Prospettive di cittadinanza globale”. Istruzione, Salute e Benessere, Città e Comunità Sostenibili, sono alcuni dei temi che sono stati trattati durante la serata, in linea con la mission del progetto World Citizen Lab che è promuovere il concetto di educazione alla cittadinanza globale con riferimento agli obiettivi previsti dall’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Andrea è stato invitato in particolare ad intervenire con alcune riflessioni sugli obiettivi “Salute e Benessere”, “Cambiamento climatico” e “Vita sulla Terra” dell’Agenda 2030. Di seguito il testo integrale del suo intervento.
Il senso del Luogo
Salute e benessere, cambiamento climatico e vita sulla terra. Ci sono profonde connessioni tra questi tre grandi temi dell’Agenda 2030, ed una causa comune che sta alla base dei problemi che in relazione ad essi dobbiamo risolvere: la perdita del nostro senso innato del Luogo. Il percorso per arrivare a spiegare cosa intendo mi viene suggerito dalle due più grandi emergenze globali che attualmente stiamo vivendo.
Coronavirus ed emergenza climatica
E’ notizia di qualche giorno fa che – dopo un periodo di riduzione durante il lockdown imposto al mondo intero dalla pandemia di COVID-19 – le emissioni di CO2 nell’ambiente hanno ripreso a crescere a pieno ritmo, facendo registrare nel mese di maggio un nuovo picco di 417,2 parti per milione, 2,4 ppm in più rispetto al 2019, confermando un tasso di crescita medio che è il più alto da quando, nel 1958, la World Meteorological Organization ha cominciato a misurare le emissioni in più di 50 Paesi nel mondo.
Durante il lockdown si era misurata una riduzione globale di emissioni di CO2 pari al 17% circa, ma sul trend globale questa riduzione rischia di essere insignificante, perché è come se stessimo continuando ad accumulare spazzatura in un campo: la riduzione temporanea di un nuovo apporto di rifiuti non cancella i cumuli che nel frattempo si sono formati. Per avere un’idea della gravità di questo “accumulo”, basti pensare che anche se l’umanità fermasse all’improvviso le emissioni di CO2, ci vorrebbero migliaia di anni per riassorbirle completamente negli oceani e tornare ai livelli di concentrazione di CO2 nell’atmosfera pari a quelli dell’era pre-industriale. L’aumento inarrestabile delle emissioni ci sta portando ad un passo da quell’aumento della temperatura media globale di 2°C che è indicato come il punto oltre il quale regioni sempre più ampie della Terra diventeranno inabitabili.
In questo momento dunque, a livello globale, l’umanità sta affrontando sia una grave emergenza climatica, sia una delle emergenze sanitarie di più vaste dimensioni che si possa ricordare nei tempi moderni.
Queste due emergenze hanno a mio parere una causa che le accomuna, oltre ad avere entrambe qualcosa di importante da insegnarci per poterle superare. Vediamo innanzitutto questo secondo aspetto.